DR. UMBERTO BENELLI // ATTIVITA' LIBERO PROFESSIONALE

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PRK (CHERATECTOMIA FOTOREFRATTIVA)

Il laser ad eccimeri è un apparecchio che emette una radiazione ultravioletta ad alta intensità; esso viene utilizzato per trattare la cornea; guidato e controllato in modo opportuno, il raggio laser asporta tessuto in quantità di pochi millesimi di millimetro per colpo vaporizzandolo istantaneamente; il raggio laser può così modificare il profilo della cornea, appiattendone la parte centrale (zona ottica) in modo preciso e regolare, correggendo così il difetto miopico, oppure agendo in maniera diversa per correggere l'astigmatismo o l'ipermetropia.
Il laser ad eccimeri viene utilizzato soprattutto in due modi: sulla superficie anteriore della cornea e in tal caso la procedura si chiama PRK o fotoablazione corneale di superficie; oppure all'interno della cornea (dopo aver eseguito una microscopica incisione semicircolare che consente di sollevare un sottile strato di tessuto); in tal caso la procedura si chiama LASIK o cheratomileusi con laser ad eccimeri.

La miopia, l'astigmatismo lieve e l'ipermetropia di modesta entità vengono attualmente trattate con la PRK o fotoablazione corneale di superficie mediante laser ad eccimeri; questa tecnica consente di ottenere risultati sufficientemente precisi, sicuri e stabili nel tempo, specialmente con i laser di ultima generazione. La PRK viene soprattutto utilizzata per il trattamento della miopia, anche perché è il difetto più comune e perché questa procedura funziona particolarmente bene nella miopia; è l'intervento più usato a livello mondiale per correggere la miopia fino a 8-12 Diottrie.
I pregi di questa tecnica consistono nella sua facilità di esecuzione, nella sua precisione di esecuzione nella scarsa traumaticità e nel fatto che non presenta rischi di rilievo.
E' una procedura praticamente indolore che si esegue in anestesia topica (collirio anestetico). Il trattamento di superficie con laser ad eccimeri riesce a correggere con buona esattezza la miopia lieve fino a circa 8-10 diottrie, è invece soggetto ad imprecisioni oltre tale valore.

Tecnica di esecuzione della PRK
Al paziente viene richiesto di sdraiarsi sul lettino sotto al laser; viene instillata qualche goccia di collirio anestetico; poi viene rimosso lo strato più superficiale di cellule che ricoprono la cornea per esporre lo strato sottostante all'azione del laser: al paziente viene poi richiesto di fissare una luce rossa e l'operatore esegue il trattamento laser vero e proprio che dura dai 30 ai 60 secondi circa. Alla fine viene applicata una lente a contatto "terapeutica" che rimarrà in sede alcuni giorni.



Marcatura della cornea e rimozione dell'epitelio corneale


La cornea è pronta per il trattamentoche viene quindi eseguito


Al termine del trattamento viene applicata una lente a contatto

Dopo l'intervento
Nelle ore che seguono il trattamento può comparire dolore, talvolta anche di una certa intensità; esso è conseguenza della "ferita" indotta dalla rimozione dello strato più superficiale di cellule che ricoprono la cornea.
Il dolore viene sensibilmente ridotto dalla lente a contatto "terapeutica" applicata e viene controllato con farmaci antidolorifici.
La guarigione anatomica dall'intervento (cioè il ricoprimento della cornea da parte delle cellule superficiali rimosse per fare il trattamento laser) avviene in tempi abbastanza brevi cioè 3-4 giorni; la guarigione funzionale cioè il recupero visivo richiede un tempo maggiore (due-tre settimane circa) mentre la completa stabilizzazione necessita talvolta anche alcuni mesi.

Costi
L'intervento richiede attrezzature molto costose (un laser ad eccimeri di terza generazione costa circa 600.000 Euro) che necessitano di manutenzione continua e quindi economicamente parlando non è alla portata di tutti i chirurghi e di tutti i pazienti. I costi sono chiaramente variabili da centro a centro in base al pacchetto offerto. In linea di massima il costo si aggira intorno ai 1000/1200 Euro per occhio.

Risultati e complicanze
In oltre il 95% dei pazienti si raggiunge il target desiderato con un margine di errore minimo che di solito non richiede una correzione ottica.
Una minima percentuale di pazienti dopo il trattamento non ottiene il risultato desiderato o vede regredire parte della correzione ottenuta con il trattamento (che comunque non raggiunge i valori di partenza) per cui può aver ancora bisogno di occhiali anche se il loro uso diviene meno frequente perché l'intervento comporta comunque una riduzione del difetto e quindi un miglioramento della funzione visiva senza lenti.
La regressione accade perchè fattori estranei alla mano del chirurgo ed alla precisione del laser e dell'intervento possono influenzare la guarigione e quindi il risultato; per meglio capire il fenomeno occorre tener presente che, malgrado lo strumento sia molto preciso nel suo lavoro, la risposta dei tessuti all'azione del laser ed il processo di guarigione possono essere diversi da caso a caso.
Quando il risultato refrattivo desiderato non viene ottenuto è possibile un ritrattamento dopo un certo periodo (almeno 3 mesi) dalla prima procedura.

Le complicazioni dell’operazione effettuata con la PRK sono rare e possono essere:

- Infezioni: vi è un rischio teorico di infezione come in ogni atto chirurgico o nel normale uso di lenti a contatto. In realtà i casi segnalati sono rarissimi e statisticamente irrilevanti.
- Ritardi di epitelizzazione: di norma l'epitelio ricresce e ricopre completamente la ferita in 3/4 giorni; un ritardo di epitelizzazione è fastidioso per il paziente che deve rimandare la ripresa delle normali attività lavorative.
- Opacità corneali: nei trattamenti delle miopie elevate, nei casi di ritardi di epitelizzazione o in particolari, e fortunatamente rari, casi di persone che cicatrizzano in modo anomalo, si possono verificare opacità corneali (haze) che solo nei casi gravi disturbano la visione. Queste opacità sono di norma transitorie e tendono progressivamente ad attenuarsi fino a scomparsa.
- Aloni notturni: sono possibili in caso di difetti visivi elevati e possono disturbare la guida notturna. Si attenuano con il tempo e i pazienti che li lamentano spesso riferiscono che non sono peggiori di quelli provocati da occhiali o lenti a contatto.
- Decentramenti: qualunque intervento di chirurgia refrattiva con laser ed eccimeri deve essere centrato sull'asse visivo. Un trattamento decentrato provoca un danno visivo proporzionale all'entità del decentramento. I moderni laser ad eccimeri hanno sistemi di controllo che rendono estremamente improbabile un decentramento.
- Ipocorrezioni / ipercorrezioni: le possibilità e le probabilità statistiche di ipo o ipercorrezioni sono strettamente legate al tipo di difetto ed alle caratteristiche del laser ad eccimeri usato:
- Miopia: si può calcolare che i moderni laser abbiano nella correzione della miopia una precisione del 90%. Questo significa che le miopie medio basse (fino a 5 - 6 diottrie) possono ragionevolmente aspettarsi l'eliminazione completa degli occhiali (con un difetto visivo inferiore alla diottria si può ottenere la patente senza obbligo di lenti). Le miopie medio alte (da 6 a 10 diottrie) possono aspettarsi l'eliminazione della dipendenza dagli occhiali che in alcuni casi potrebbero essere necessari per la guida. Tra le 10 e le 12 diottrie aumenta la possibilità di difetti residui. Di norma si sconsiglia di trattare con laser ad eccimeri difetti al di sopra di 12 diottrie.
- Astigmatismo: la correzione dell'astigmatismo, soprattutto se di entità elevata, era meno precisa di quella della miopia. Con i laser di ultima generazione si ottengono da alcuni anni risultati eccellenti anche su astigmatismi elevati.
- Ipermetropia: si possono correggere con buoni risultati solo le ipermetropie fino a 4 - 5 diottrie. Allo stato attuale si sconsiglia, salvo casi eccezionali, di intervenire su ipermetropie elevate (> 6 - 7 diottrie); risultati migliori tuttavia si ottengono con la tecnica Lasik.
- Presbiopia: è il difetto più difficile da correggere chirurgicamente. Numerose tecniche sono attualmente allo studio, ma nonostante i risultati incoraggianti deve essere ancora considerata una chirurgia sperimentale.
Il grosso vantaggio della PRK è che praticamente tutte le complicanze possono essere risolte con opportuni ritrattamenti. Ipocorrezioni ed ipercorrezioni importanti possono essere ritrattate ed eliminate così come possono essere eliminate opacità corneali che non scomparissero spontaneamente.

Terapia post-operatoria
- antibiotici e antinfiammatori nin steroidei in collirio a scalare per circa 8-10 giorni;
- steroidi in collirio a scalare per circa 30 giorni dopo la rimozione della lente a contatto
- lacrime artificiali per 3-6 mesi.

Controlli post-operatori
- il giorno dopo l’operazione (visus ed esame biomicroscopico);
- dopo 6-7 giorni: acuità visiva, esame biomicroscopico, rimozione lente a contatto:
- ogni 30 giorni x 3 mesi e poi a distanza di 6 mesi dall'intervento: acuità visiva, esame biomicroscopico, topografia, pachimetria.

Da evitare dopo l'intervento
- piscina (almeno 1 mese);
- cosmetici (almeno 20 giorni);
- sport traumatici (almeno 15 giorni);
- vapori, liquidi, saponi (almeno 15 giorni).