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Il Cross Linking è una nuova tecnica non invasiva che permette di bloccare l'avanzamento del Cheratocono ai primi stadi della malattia evitando il trapianto di cornea.
L'intervento è consigliato a Pazienti giovani con cheratocono evolutivo nei primi stadi di malattia con spessori corneali non inferiori a 400 micron.
L'intervento non ha lo scopo di far tornare a vedere senza occhiali o con un occhiale correttivo: lo scopo è quello di bloccare l'evoluzione della malattia ed, in alcuni casi, di consentire il porto di lenti a contatto a pazienti che non riuscivano più a portarle. In rari casi si è però osservato anche un miglioramento del quadro refrattivo rispetto alla situazione di partenza.
L'intervento
Non è necessario nessun ricovero e può essere eseguito durante tutto il periodo dell’anno
Viene eseguito una sola seduta che può essere, se necessario ripetuta nel tempo.
Prevede l’instillazione di vitamina B2 o riboflavina in collirio nella cornea, che viene poi sottoposta ad una irradiazione a basso dosaggio con raggi ultravioletti di tipo A (UVA). Nel corso dei 30 minuti di irradiazione, l’applicazione della riboflavina viene ripetuta ogni 5 minuti. Grazie all’azione ‘aggregante’ della vitamina B2 l’irradiazione con i raggi UVA porta all’intreccio e al rinforzo degli strati superficiali ed intermedi della cornea, che diventa così più resistente. In un certo numero di casi, oltre a bloccare - e in qualche caso migliorare lo sfiancamento corneale caratteristico del cheratocono, tale trattamento si è dimostrato utile nel ridurre l’astigmatismo.
L’intervento di cross-linking corneale permette di rinforzare la struttura della cornea affetta da cheratocono attraverso l’intreccio e l’aumento dei legami tra le fibre del collagene corneale (cross-linking).