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La cheratotomia radiale ha rappresentato per anni la tecnica di elezione per la correzione di miopia ed astigmatismo. Con l'avvento dei laser ad eccimeri tale tecnica è stata però progressivamente abbandonata ed utilizzata solo in circostanze particolari.
Attualmente trova ancora impiego clinico la cheratotomia arciforme, utilizzata soprattutto per correggere astigmatismi elevati specialmente in pazienti sottoposti ad intervento di trapianto di cornea.
L'introduzione nella pratica clinica del femtolaser porterà certamente ad un nuovo e più sicuro utilizzo delle tecniche incisionali.
Cheratotomia radiale
La cheratotomia radiale è utilizzata per la correzione di casi di miopia lieve e media (fino a 6-8 diottrie). Nella correzione della miopia la cheratotomia radiale (RK) produce un appiattimento globale della cornea con riduzione del suo potere refrattivo e quindi della miopia. L'intervento si esegue in anestesia topica (collirio). Il recupero funzionale è estremamente rapido (poche ore) ed i sintomi irritativi fugaci.
La cheratotomia radiale si avvale dell’impiego di taglienti micrometrici con punta di diamante. Lo scopo della cheratotomia radiale è quello di modificare la geometria corneale senza asportazione di tessuto. Si effettuano una serie di incisioni con un bisturi con lama di diamante, iniziando in prossimità del centro della cornea verso la periferia, o dalla periferia verso il centro, o combinando le due tecniche. La zona centrale della cornea non viene incisa, lasciando una finestra centrale trasparente.
Le incisioni, al massimo 12, sono localizzate simmetricamente sulla cornea, come le ruote di un carro, raggiungendo una profondità di circa il 90% dello spessore della cornea. A seconda dell'entità della miopia, variano il numero delle incisioni la loro profondità e la distanza dalla zona ottica (Fig. 5, 6, 7, 8).
La tecnica della cheratotomia radiale è stata molto utilizzata in passato, ma attualmente è stata soppiantata dall’utilizzo del laser ad eccimeri.
Complicanze della cheratotomia radiale:
- ipo-ipercorrezione;
- astigmatismo indotto;
- infezioni;
- micro-macroperforazioni;
- aloni notturni;
- "glare".
Cheratotomia arciforme
La cheratotomia arciforme o arcuata viene utilizzata per correggere l'astigmatismo regolare (non patologico, come ad esempio nel caso di cheratocono). L'astigmatismo si verifica quando la cornea non è egualmente sferica in tutti i quadranti (i meridiani ortogonali tra di loro hanno raggi di curvatura diversi), ma assume una forma di tipo ellissoidale. La cornea astigmatica ha tipicamente una superficie più curva in un quadrante ed una più piatta in un altro.
Per rendere la cornea più sferica, si effettuano due piccole incisioni concentriche nella periferia della cornea, arcuate, a 3/4 dello spessore, localizzate nei quadranti che presentano la superficie più curva. Queste incisioni sfiancano la cornea nei quadranti più curvi consentendo alla cornea di appiattirsi e di diventare sferica.
L'intervento viene eseguito in anestesia topica (collirio anestetico) e può avvalersi di strumenti che consentono una maggiore precisione del taglio curvo (cheratotomi).
La tecnica della cheratotomia astigmatica, molto utilizzata in passato, è stata attualmente soppiantata dal laser ad eccimeri, anche se per alcuni impieghi, come per la correzione di astigmatismi misti, rimane molto valida.