DR. UMBERTO BENELLI // ATTIVITA' LIBERO PROFESSIONALE

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LASIK

Il laser ad eccimeri è un apparecchio che emette una radiazione ultravioletta ad alta intensità; esso viene utilizzato per trattare la cornea; guidato e controllato in modo opportuno, il raggio laser asporta tessuto in quantità di pochi millesimi di millimetro per colpo vaporizzandolo istantaneamente; il raggio laser può così modificare il profilo della cornea, appiattendone la parte centrale (zona ottica) in modo preciso e regolare, correggendo così il difetto miopico, oppure agendo in maniera diversa per correggere l'astigmatismo o l'ipermetropia.
Il laser ad eccimeri può essere utilizzato in due modi: sulla superficie anteriore della cornea e in tal caso la procedura si chiama PRK o fotoablazione corneale di superficie; oppure all'interno della cornea (dopo aver eseguito una microscopica incisione semicircolare che consente di sollevare un sottile strato di tessuto); in tal caso la procedura si chiama LASIK o cheratomileusi con laser ad eccimeri.

Se il difetto (in particolare astigmatismo o ipermetropia) è di grado medio ed elevato, il trattamento con laser ad eccimeri sulla superficie corneale (PRK) non è più sufficiente a correggerlo adeguatamente; occorre eseguire il laser all'interno della cornea; l'intervento si chiama "LASIK" o "cheratomileusi con laser ad eccimeri".

Intervento
L'operazione consta di due parti:
La prima consiste nell'eseguire, con uno strumento chiamato "microcheratomo", un cosiddetto "taglio lamellare" sulla cornea cioè nel tagliare un sottile strato semicircolare di tessuto superficiale (per un diametro di circa 9 mm e ad una profondità di circa il 25% dello spessore totale della cornea); esso viene poi sollevato e aperto come fosse la pagina di un libro.


Taglio lembo con microcheratomo e ribaltamento del lembo tagliato

La seconda parte consiste nell'eseguire, nella parte interna della cornea così esposta, il trattamento laser ad eccimeri. La "pagina del libro" viene poi riposizionata senza necessità di dare punti di sutura.


Esecuzione del trattamento laser e riposizionamento del lembo

La riuscita refrattiva può essere calcolata con una precisione di circa l'80-100%, ossia se si vogliono correggere 10 diottrie il risultato può oscillare di 1,0-2,0 diottrie in più o in meno. Qualora con l'intervento non si ottenga la correzione sufficiente è possibile eseguire un ritrattamento dopo almeno 3 mesi.

Pregi della LASIK
Questa operazione è completamente indolore, viene effettuata in anestesia topica (cioè anestesia a base di soli colliri) e viene eseguita ambulatoriamente; a volte si opera prima un occhio ed il secondo dopo una settimana; ma è anche possibile l'intervento simultaneo dei due occhi.
Dopo l'operazione, contrariamente a quanto succede nella PRK, il paziente ha solo una modesta sensazione di corpo estraneo ma non ha dolore.
Il recupero visivo è piuttosto rapido ed avviene in poche ore; la stabilizzazione completa della visione richiede invece un periodo di qualche settimana.
L'intervento offre risultati duraturi nel tempo; non riduce la robustezza della cornea e non induce modificazioni interne.
Il laser ad eccimeri applicato all'interno della cornea consente di correggere gradi di miopia molto più elevati (sempre se lo spessore corneale è sufficiente) che con il trattamento ad eccimeri in superficie (stessa cosa vale per l'astigmatismo e l'ipermetropia).
La LASIK è l'intervento più usato a livello internazionale per correggere miopie di grado elevato, per la correzione di astigmatismo medio-elevato e per la correzione dell'ipermetropia. Se lo spessore corneale è insufficiente per una LASIK in caso di miopia medio-elevata è possibile ricorrere con buoni risultati alla PRK: questo grazie ai laser di più recente generazione che, levigando in maniera ottimale la superficie corneale, riducono il rischio di anomali processi di cicatrizzazione.

Risultati e complicanze
Una minima percentuale di pazienti dopo il trattamento non ottiene il risultato desiderato o vede regredire parte della correzione ottenuta con il trattamento (che comunque non raggiunge i valori di partenza) per cui può aver ancora bisogno di occhiali anche se il loro uso diviene meno frequente perché l'intervento comporta comunque una riduzione del difetto e quindi un miglioramento della funzione visiva senza lenti.

Le complicanze dell'operazione con tecnica Lasik sono rare e possono essere:
- lesioni o perdita del lembo corneale durante la manovra di taglio;
- dislocamento della lamella che, anche se perfettamente riposizionata dal chirurgo, può essere involontariamente spostata dal paziente quando, durante i primi giorni, non è ancora perfettamente aderente.
Entrambe queste complicazioni, calcolabili statisticamente in una percentuale dello 0,5% nelle mani di un chirurgo esperto, sono rimediabili e possono lasciare come complicanza un astigmatismo leggero, sempre correggibile con occhiali, lenti a contatto od un secondo intervento.
- infezioni: più rare che con la tecnica PRK;
- aloni notturni: più rari che con la tecnica PRK;
- ipocorrezioni: causate da errore refrattivo di impostazione dati, ablazione incompleta del laser, scelta del chirurgo per risparmio del tessuto tettonico non ablato per evitare una ectasia o pseudo-regressione a lungo termine;
- ipercorrezioni: causate da errore refrattivo di impostazione dati, scarsa conoscenza del software dei nuovi laser, “shift” transitorio del post-operatorio;
- decentramenti: ormai assenti, come nella PRK, grazie alla presenza dei dispositivi "eye-tracker" presenti nei più moderni laser.

I ritrattamenti nella Lasik sono possibili e più semplici della PRK, in quanto si risolleva il lembo dopo 2-3 mesi e si ritratta il difetto residuo, mentre nella PRK occorre effettuare una nuova disepitelizzazione con tempi di guarigione e recupero visivo più lunghi.

Terapia post-operatoria
- antibiotici e steroidi in collirio a scalare per circa 15 giorni;
- lacrime artificiali per 3-6 mesi;
- coppetta protettiva per la notte per 5 giorni.

Controlli post-operatori
- il giorno dopo l’operazione (visus ed esame biomicroscopico);
- dopo 6-7 giorni: acuità visiva, esame biomicroscopico, topografia
- ogni 30 giorni x 3 mesi e poi a distanza di 6 mesi dall'intervento: acuità visiva, esame biomicroscopico, topografia, pachimetria.

Da evitare dopo l'intervento
- piscina (almeno 1 mese);
- cosmetici (almeno 20 giorni);
- sport traumatici (almeno 1 mese);
- vapori, liquidi, saponi (almeno 15 giorni).